La prima esperienza, risale addirittura al 1996 quando tre studenti dell'università di Pisa lanciarono un pionieristico motore di ricerca italiano che si chiamava Arianna che, per essere uno dei primi esperimenti, ebbe un discreto successo. Almeno inizialmente. Poi, cominciò il declino sia per l'arrivo di competitor inarrivabili sia per il disinteresse che investì il progetto.
E' arrivato, successivamente, il flop di Volunia che non si è rivelato all'altezza delle aspettative e delle dichiarazioni di intenti fatte al momento del lancio.
Recentemente, infine, è stata la volta di "Istella" (ancora in versione beta) che, intelligentemente, non vuole porsi in uno scontro frontale con Google essendo nato con la specifica missione di diffondere la cultura italiana nella Rete.
Dal punto di vista tecnologico non vuole, pertanto, porsi come un motore di ricerca generalista ma come uno strumento polifunzionale e verticalizzato, integrando funzionalità tipiche delle community e, nei risultati di ricerca, documenti sinora tenuti lontani dalla Rete ottenuti attraverso specifici accordi con enti ed istituzioni nazionali.
Si tratta, pertanto, di un nuovo approccio alla ricerca dei contenuti e alla loro indicizzazione, raccogliendo, catalogando e condividendo le informazioni che interessano maggiormente agli italiani in una sorta di mappa digitale sui gusti e le preferenze nostrane con un'attenzione particolare alla qualità dei risultati, al prestigio e all'affidabilità delle fonti.
Nessun tracciamento dell'utenza, nessun ranking personalizzato, nessuna SERP ottimizzata sulle ricerche precedenti ma nuove modalità per contribuire alla crescita della cultura italiana apportando nuovi contenuti e permettendone agli utenti la condivisione.
Inserendo i propri contenuti all'interno dei server di Istella, anche quella parte del web nascosto e costruito dagli utenti stessi trova un suo spazio riconosciuto ufficialmente. Questo è l'aspetto forse più interessante: sviluppare una community geolocalizzata di utenti che, insieme, costruiscano quella complessa idea dell'economia della conoscenza con l'ambizione di risolvere l'equazione non banale del "più sapere = più sviluppo".
Istella sembra, pertanto, nato con il piede giusto avendo tutte le carte in regola per conquistarsi un proprio spazio sul web. Se riuscirà a resistere alla tentazione di imitare i giganti della ricerca, potrà, sicuramente, consolidare la sua posizione puntando sui suoi punti di forza.
Così come per lo stesso Google, l'algoritmo dovrà, ovviamente, nel tempo, essere calibrato e modificato in modo organico e constante, considerata la dinamicità con cui cambiano i rapporti di forza all'interno della Rete, gli interessi degli utenti e dei produttori di contenuti. Ci sarà, quindi, bisogno di tempo per svilupparsi e consolidarsi, ma risulta già evidente che il lavoro svolto sinora è, certamente, un lavoro di alto livello sia dal punto di vista tecnologico che da quello più prettamente strategico.