Sin dalla prima presentazione dei Google Glass, avvenuta ormai circa un anno fa, una delle maggiori critiche che gli sono state rivolte è quella di aver trascurato l’aspetto del design e dell’impatto estetico sugli utilizzatori finali.
Proprio per cercare di compensare tale carenza, Google ha siglato nella giornata di ieri, un accordo con l’italianissima Luxottica, nota leader nel design, produzione, distribuzione e vendita di occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi.
Il mercato ha subito premiato tale intesa strategica destinata a produrre gli “occhiali del futuro” facendo aprire il titolo Luxottica con un rialzo del 3%, il miglior risultato tra le blue chip. Gli analisti hanno quindi ben compreso che, come affermato nello stesso comunicato stampa ufficiale, si tratta di una collaborazione di lungo termine di grande portata innovativa che, coinvolgendo anche i marchi Ray-Ban e Oakley allo scopo di creare un team di esperti di design, ingegneria, innovazione tecnologica, moda e lifestyle, porterà ad un salto qualitativo estremamente rilevante nel campo della tecnologia indossabile.
Andrea Guerra, CEO di Luxottica Group, parla addirittura di una “nuova generazione di dispositivi rivoluzionari”. Medesimo entusiasmo è stato manifestato da Astro Teller, Vice presidente di Google e responsabile del progetto “Google X”, il quale, concordemente con il nuovo partner, ha pienamente abbracciato la mission di sposare un elevatissimo contenuto tecnologico con l’eccellenza nello stile, la raffinatezza, l’eleganza ed il design, al fine di soddisfare nuovi bisogni latenti di una vastissima platea dei consumatori.
A nostro avviso, ieri si è aperta ufficialmente una nuova era: quella della prossima diffusione su larga scala di dispositivi di “wearable technology” che riguarderà in prima battuta il mercato emergente degli “smart eyewear”, ma a seguire anche tantissime altre applicazioni che, probabilmente, contribuiranno in breve a cambiare molte consuetudini e stili di vita alla maggior parte di noi.
Non ci resta che vivere questa “rivoluzione” con entusiasmo ma anche pronti a valutare, con saggezza ed equilibrio, le inevitabili conseguenze che l’ingresso massivo della realtà aumentata nella nostra vita di tutti i giorni porterà nella gestione dei rapporti interpersonali ed in tema di privacy e tutela di informazioni riservate.